Team Sky, Deignan spiega l’addio: “Per correre ad alti livelli devi essere un po’ egoista, diventare padre cambia la prospettiva”
Philip Deignan lascia il mondo del ciclismo. Dopo quattordici anni da professionista, il corridore del Team Sky ha deciso di appendere la bicicletta al chiodo. Il motivo principale è la nascita della figlia Orla, avuta con la moglie (e ciclista professionista) Elisabeth Armitstead. Un evento che non può permettere a entrambi i genitori di dedicarsi a tempo pieno a tutti gli impegni richiesti dalla vita di un ciclista, e per questo l’irlandese ha deciso di fare un passo indietro. Gregario affidabile, in carriera ha ottenuto due successi da professionista, il Tour du Doubs nel 2005 e una tappa alla Vuelta a España 2009, poi chiusa in nona posizione nella classifica generale.
Il classe ’83 ha spiegato le proprie ragioni in una lunga intervista pubblicata dal sito ufficiale della sua ormai ex squadra: “Diventare padre due mesi fa ha dato una diversa prospettiva alle cose. L’ho dovuta prendere in considerazione quando mi sono trovato a decidere se continuare a correre l’anno prossimo, specialmente con Lizzie che torna ora e continuerà a correre per qualche anno ancora. Avevamo fatto dei piani per l’eventualità che corressi anche io, ma sarebbe stato molto difficile e penso che avremmo dovuto fare dei compromessi con il nostro allenamento”.
A quel punto sarebbe stato impegnativo continuare senza poter dare il massimo: “Non volevo continuare potendomi impegnare solo la metà, quindi sono felice di dare il mio pieno supporto a Lizzie ora per lavorare verso grandi traguardi nei prossimi due anni, traguardi che non sarei mai stato in grado di raggiungere. Per correre al livello più alto devi sacrificare tanto e devi essere egoista, in un certo senso. Ci sono molti padri che corrono ed è fantastico se puoi continuare a correre quando sei padre. Ma penso che nella nostra posizione unica, in cui corriamo entrambi, sarebbe stato davvero difficile con la quantità di giorni in cui saremmo stati via entrambi. Non volevamo compromettere nulla per Orla, quindi avrebbero sofferto la bici e l’allenamento”.
Deignan riconosce poi l’importanza del ciclismo: “Ti dà una grande etica del lavoro. Devi metterci una gran mole di sacrificio, e non penso che mi mancherà molto quella parte. Quattordici anni sono tanti. Ho avuto molte esperienze incredibili, viaggiato molto e visto tanti posti fantastici. Mi sento molto grato di essere stato parte di tutto questo a lungo. Posso guardarmi indietro con molti bei ricordi e pochi rimpianti o cose che avrei cambiato. È stata una lunga, continua esperienza di apprendimento. Non sottovaluto il privilegio di aver avuto l’opportunità di praticare lo sport che amo ed essere pagato per questo“.
Infine l’irlandese ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera: “Non ho vinto molto da professionista, ma ho vinto una tappa alla Vuelta e ho ottenuto una top ten nel 2009. L’anno prima avevo avuto una stagione molto difficile, sono stato vicino a smettere. Ottenere questi risultati dopo quel periodo è stato ancora più speciale. Ovviamente poi trasferirmi al Team Sky è stato un momento da ricordare. Mi ero trasferito alla UnitedHealthcare, e nel 2014 avere l’opportunità di tornare e correre per una squadra come Sky per cinque anni è stato incredibile. Ho iniziato un Grand Tour nel mio Paese, non avevo mai sognato un’opportunità del genere. I tre giorni in Irlanda sono un altro ricordo indelebile che ho, sono stati davvero speciali“.
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